store - Pollo sultano Porphyrio porphyrio

pollosultano2

Pollo sultano Porphyrio porphyrio

0 out of 5

Availability: Out of stock Categories: ,

Description

Il pollo sultano comune è un Rallide piuttosto grande e

tozzo, lungo 38–50 cm e con un’apertura alare che varia dai 70–86 cm

(in P. p. melanotus e P. p. bellus) ai 90–100 cm

(in P. p. porphyrio).

Ha un grosso becco triangolare di colore rosso

sormontato da uno scudo frontale dello stesso colore, zampe di colore variabile

dal rosso al rosso-rosato con dita lunghe e sottili, e iride rossa.

La colorazione del piumaggio Ã¨ molto variabile; la

maggior parte delle sottospecie presenta una colorazione di colore blu scuro,

viola o indaco su testa e corpo, con dorso e ali nerastri o verdognoli; alcune

razze hanno i lati della testa, la parte anteriore del collo e quella superiore

del petto di colore celeste; tutte le sottospecie, comunque, hanno le piume del

sottocoda bianche. I sessi sono simili; le femmine sono più piccole, e hanno

inoltre scudi frontali meno pronunciati.

Il peso varia da una sottospecie all’altra, ma generalmente

i maschi pesano 720-1000 g e le femmine 520-870 g.

Le 12 sottospecie si differenziano per il piumaggio e le

dimensioni, e possono essere suddivise in cinque gruppi. Al

gruppo porphyrioappartiene la sola sottospecie nominale, diffusa attorno

al Mediterraneo occidentale in Europa e Nordafrica;

essa presenta regioni superiori e ali di colore blu-viola scuro.

Al gruppo poliocephalus appartengono tre

sottospecie, il cui areale si estende dalle rive del Caspio, attraverso

il subcontinente indiano, fino alla Thailandia settentrionale,

alle Nicobare e alle regioni settentrionali di Sumatra; esse

presentano gola, parte superiore del petto, lati della testa, regione scapolare

e ali di colore celeste, dorso blu scuro e testa di colore grigio-argento; le

dimensioni di queste sottospecie diminuiscono spostandosi verso sud-est: di

esse la più grande è, quindi, P. p. caspius, e la più piccola P. p.

poliocephalus. Il gruppo indicus comprende due sottospecie, stanziate

nel Sud-est asiatico e nelle Grandi Isole della Sonda; queste

due sono caratterizzate da uno scudo frontale di grandi dimensioni, da regioni

superiori e ali di colore nero con riflessi verdi (meno pronunciati in P.

p. indicus) e gola e petto di colore verde-turchese o celeste; i lati della

testa sono nerastri in P. p. indicus e celesti in P. p. viridis.

Al gruppo pulverulentus appartiene un’unica

sottospecie, presente solamente nelleFilippine, caratterizzata da dorso di

colore castano-oliva e dal resto del corpo color grigio cenere. Infine, il

gruppo melanotusraggruppa cinque sottospecie diffuse

in Australia, Oceania, nelle isole Palau e

nelle Molucche; tutte queste sono caratterizzate da scudo frontale di

piccole dimensioni, da dita corte, da regioni superiori nere o marroni e da

gola e petto di colore viola o blu cobalto; nello specifico, P. p.

melanotus ha gola e petto viola, zone che in P. p. bellus sono

celesti; P. p. samoensis ricorda molto P. p. bellus, ma ha

dimensioni inferiori e regioni superiori di colore marrone-verdastro; P.

p. melanopterus si differenzia da P. p. melanotus e P. p.

bellus per le dimensioni inferiori e le ali meno blu; infine, P. p.

pelewensis ricorda P. p. melanopterus, dal quale si differenzia per i

riflessi verdi sulle regioni superiori e la colorazione viola di ali e petto.

Gli esemplari giovani sono simili agli adulti, ma

hanno il piumaggio meno vistoso; alcuni esemplari mantengono la livrea

giovanile anche in età adulta. I giovani della sottospecie nominale hanno la

faccia, la parte anteriore del collo e il petto di colore grigio chiaro, mentre

la gola è quasi bianca; la colorazione delle ali è identica a quella degli

esemplari adulti, ma le zone di pelle nuda sono di colore più sbiadito.

Sesso:

Habitat:

Il pollo sultano comune occupa

un areale vastissimo, comprendente Europa sud-occidentale e

meridionale, Nordafrica, zone attorno al golfo Persico e mar

Caspio, subcontinente indiano, Asia

sud-orientale, Cina meridionale, Filippine, Grandi e Piccole

Isole della Sonda, Molucche, Australia, Nuova Zelanda, Nuova

Guinea e varie isole del Pacifico occidentale, fino

alla Nuova Caledonia a sud e alle Samoa a est. La specie è

altamente dispersiva, e si ritiene che essa sia stata l’antenata di varie

specie insulari, come l’ormai scomparso pollo sultano di Lord

Howe e le due specie di takahe della Nuova Zelanda. Sulle

isole dove sue specie affini sono scomparse o sono diminuite di numero a causa

dell’interferenza umana, come in Nuova Zelanda o Nuova Caledonia, il pollo

sultano si è stabilito in tempi relativamente recenti.

Parimenti a quasi tutti i membri della famiglia dei Rallidi,

i polli sultani vivono presso l’acqua, fra la densa vegetazione acquatica che

circonda i laghi, gli stagni e le paludi, come pure i corsi d’acqua. Grazie

alle loro lunghe dita sono in grado di camminare sulle ninfee e sulle foglie di

altre piante che crescono sulla superficie dell’acqua. I polli sultani sono

uccelli timidi che si aprono la strada fra l’ammasso della vegetazione dando

colpi di coda a ogni passo che fanno, al pari delle folaghe e

delle gallinelle d’acqua. Nuotano bene e spesso salgono sugli alberi, dove

si appollaiano per la notte.

Alimentazione:

I polli sultani si cibano di piante e di animali.

Mangiano fiori e foglie di piante acquatiche e salgono

sugli alberi per mangiarne le bacche, specialmente le more di gelso.

Mangiano pure molluschi, crostacei e altri piccoli animali che

trovano sulle piante nelle acque basse. Lo studio della dieta dei polli sultani

è in parte facilitato dal fatto che essi si costruiscono delle «piattaforme di

alimentazione», costituite di piante, che molto spesso si trovano ricoperte dai

resti dei loro pasti. Non si sa se tutti i polli sultani si costruiscono queste

«piattaforme di alimentazione», ma è certo che i polli sultani comuni della Spagna meridionale e dell’Australia occidentale le

costruiscono. Questi uccelli si nutrono spesso di girini e

di insetti acquatici; inoltre, si sono spesso ritrovati gusci

di lumache. Infine, macchie di sangue indicano che questi animali si

nutrono anche di sanguisughe. È risaputo che nella Spagna meridionale il

pollo sultano si nutre anche di serpenti d’acqua.

Paese di origine:

Riproduzione:

Generalmente il pollo sultano ha una stagione riproduttiva

ben determinata, ma all’interno del suo vasto areale il periodo varia da una

zona all’altra, in correlazione al picco delle piogge nella maggior parte delle

località, o in estate nelle zone dal clima più temperato. Costruisce il nido

nel fitto dei canneti. Il maschio si esibisce in un elaborato rituale di

corteggiamento, prendendo con il becco ciuffi di erbacce acquatiche e

inchinandosi verso la compagna, il tutto mentre emette dei richiami striduli.

Nelle regioni occidentali dell’areale i polli sultani tendono ad avere

abitudini monogame, mentre in quelle orientali è molto praticata la

nidificazione comunitaria di gruppo. In quest’ultimo caso, questi gruppi

possono essere costituiti da più esemplari di ambo i sessi che condividono un

nido comune o da famiglie «allargate» comprendenti anche «aiutanti»

appartenenti alle nidiate precedenti.

Circa due settimane dopo l’inizio del corteggiamento, le

coppie cominciano a costruire il nido disponendo in pile diverse piante e

fissandole poi a steli di piante acquatiche, così da ancorarlo e anche da

mimetizzarlo. Il nido ha un diametro di 25 cm ed è alto anche 50 cm e

termina con un tetto di 5–8 cm di altezza. Di lato costruiscono una

passerella di 5–6 cm che conduce quasi ad angolo retto entro il nido.

Alcune volte la passerella, anch’essa formata di piante disposte in pile, può

estendersi per 25 cm entro il folto della vegetazione, così da poter

essere utilizzata dai genitori per lasciare il nido inosservati in caso di

pericolo. Più femmine possono deporre nello stesso nido e condividere gli

impegni dell’incubazione. Ciascun uccello può deporre 3-6 uova di

colore variabile dal grigio-giallastro al camoscio-rossastro, ricoperte da

macchioline bruno-rossastre. Un nido comunitario può comprendere fino a 12

uova. L’incubazione dura 23-27 giorni, ed è portata avanti da entrambi i

genitori, così come dagli aiutanti, nel caso fossero presenti. I pulcini,

precoci, sono ricoperti da un fitto piumino nero e sono in grado di lasciare il

nido poco dopo la schiusa della uova, sebbene spesso trascorrano i primi giorni

nel nido. Vengono nutriti da entrambi i genitori (e da tutti i membri del

gruppo) per 10-14 giorni, dopodiché iniziano ad andare in cerca di cibo da

soli.